3 Giugno – 4 Luglio 2004
Inaugurazione: 3 Giugno, 2004 ore 19.30
La Galleria Paola Verrengia (via Fieravecchia 34 – Salerno) espone fino al 4 luglio 2004 la mostra “Ultime rose siamesi” (disegni su carta) di Omar Galliani.
Nato a Montecchio Emilia, Omar Galliani è uno dei massimi esponenti dell’arte contemporanea italiana. Ha partecipato alle più importanti rassegne artistiche nazionali ed internazionali quali la Biennale di San Paolo (1981), la Quadriennale di Roma (1993) e la Biennale di Venezia (1984 e 1986). Tra le sue personali ricordiamo quelle alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna (1995) e al Museo d’Arte Moderna di Pechino (2000). Invitato nel 2003 alla Biennale di Pechino, presenta il trittico “Nuove Anatomie” che è esposto nel China National Museum of Fine Art e premiato come migliore opera. ”Alchimista del tempo presente” – come lo ha definito Antonio d’Avossa – Omar Galliani incentra, in un’epoca dominata dalle tecnologie, la sua ricerca sulle possibilità del disegno utilizzando il carboncino e la matita. Le sue opere, pervase dal dualismo luce-tenebre del chiaroscuro, lasciano apparire e dissolvere le immagini, che assumono così la valenza alchemica di visioni, simboli. Si tratti di donne, di dettagli del corpo, di rose, le immagini prendono figura da uno sfondo indistinto, il bianco della carta o il supporto naturale del legno di pioppo 3graffiato2 dalla sua mano. In particolare la superficie irregolare del supporto ligneo sulle cui fibre il tempo ha lasciato le innumerevoli tracce di una storia contribuisce a creare un movimento apparente dello sfondo, che si conferma come magma primordiale della materia, dove si fa e si disfa ogni forma. Epifanie evocatrici, le immagini sono fermate nell1attimo del loro apparire qui ed ora -, memori del vuoto da cui hanno tratto origine, segnate dalla ferita dell1essere tra due 3non2, il non ancora e il non più. Il momento dell1apparire è, infatti, strettamente legato a quello dello sgranarsi dell1immagine, sempre esposta alla possibilità di un suo radicale azzeramento. L’artista emiliano presenta a Salerno una serie di disegni su carta, “Ultime rose siamesi”, e l’opera “soltanto Rose”, esposta il 3 giugno 2004 nella Chiesa dell’Addolorata a Salerno. Le “Ultime rose siamesi”, realizzate mentre lavorava all’opera “soltanto Rose”, sono pensate come un libro, un taccuino di viaggio sul quale Galliani ha disegnato le ultime rose dello scorso anno, le rose tardive di novembre. Rose rosso carmio, blu oltremare, nere, ciascuna con il proprio doppio. Complice l’utilizzo dei pastelli policromi, il disegno iniziale tracciato dall’artista si è infatti, chiudendo il foglio, duplicato per contatto sull’altro lato, trasformandosi in qualcosa di differente, di altro. Un altro che si caratterizza per la casualità del segno, libero ed imprevisto. Galliani ci racconta così il mistero racchiuso nelle cose che ci circondano: ci sembrano così evidenti e familiari, custodiscono l’estraneo. E nelle immagini di Galliani – che svelano l’estraneo nell’aspetto di ciò che è familiare – l’invisibile appare per rimanere ciò che è: sconosciuto. L’opera “soltanto Rose” è formata da due tavole di legno, giustapposte in un dittico: su una si schiudono, nella cromia di un meditato chiaroscuro, rose, 3soltanto rose2; l1altra è un1esplosione di rosso carmio trascinato con le mani, in un gesto istintivo e carnale. Pigmento puro, il rosso carmio si contrappone al disegno in bianco e nero come materia viva e drammatica. L’opera si presenta perciò come un “unicum” dotato di un senso segreto, allude a qualcos’altro da sè.