Performance di Mariano Bàino, Tomaso Binga e Marco Palladini
Sabato 4 ottobre ore 18,00 – 20,00
La Galleria Paola Verrengia, in occasione della Giornata del contemporaneo indetta da AMACI – (Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani), associazione non profit che riunisce 24 tra i più importanti musei d’arte contemporanea del nostro Paese- presenta un inedito progetto poetico sulla nuova oralità: “Tre poeti Tre”, degli artisti Mariano Bàino, Tomaso Binga e Marco Palladini. Durante la serata saranno presentate tre performance: “Sol Sonet” di Mariano Bàino, “Trilli e Strilli come Spilli” di Tomaso Binga, “La Linea non C’è” di Marco Palladini, con alcuni testi tratti da Poesia a comizio (antologia di poesia, Edizioni Empiria, Roma, 2008 a cura di Marcello Carlino e Francesco Muzzioli).
Mariano Bàino vive e lavora a Napoli. È stato tra i fondatori della rivista “Baldus” e del Gruppo ’93. Ha pubblicato diversi libri di poesia, tra cui Camera iperbarica (Tam Tam 1983); Fax giallo (Il Laboratorio 1993; Zona 2003); Pinocchio (moviole) (Piero Manni 2000). Ha preso parte a festival di poesia in Italia e all’estero. È appena uscito il suo primo romanzo, L’uomo avanzato (Le Lettere). Con il titolo provvisorio Sol sonet vengono raccolte le poesie più recenti, perlopiù inedite. L’espressione non significa nulla. Ma c’è forse il richiamo a una forma poetica che ha il pregio – in un’epoca in cui tutto invecchia di colpo- di essere obsoleta già da prima. Una “zattera” di quattordici tronchi, con sopra un formalista indignato. E alla deriva.
Tomaso Binga (Bianca Menna) salernitana, vive e lavora a Roma. Si occupa dal 1970 di Scrittura Verbo- Visiva ed è tra le figure di punta della Poesia Fonetico-Sonora-Performativa. E’ stata docente presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone. Tra le innumerevoli partecipazione a mostre, rassegne e festival in Italia e all’estero sono da ricordare:(1978 e 2001) Biennale di Venezia; (1981) Biennale di S. Paolo do Brazil; (1986) Quadriennale di Roma; (1995) III Festival di Polipoesia di Barcellona; (1998) Poesia Totale, Mantova; (1999) Art Media Università di Salerno; (2005) “Autoritratto di un matrimonio, MLAC La Sapienza, Roma; Tra le sue pubblicazioni: “INdovina cos’È” (Hetea, Alatri, 1987), “Sono stanca a più non posso” (Rossi & Spera, Roma, 1987), “Rimerotiche”, (Gradiva, Roma, 1992), “Vorrei essere un vigile urbano” (Umberto Sala Ed. Pescara, 1995).
Attiva organizzatrice dirige dal 1974 l’Ass. Cult. Lavatoio Contumaciale a Roma, e dal 1992 è Vice Presidente, della Fondazione Filiberto Menna di Salerno.
Marco Palladini romano, è scrittore e poeta attivo dagli anni ’80 sulla scena nazionale, nonché drammaturgo, regista, performer e critico nell’ambito del teatro d’autore e di ricerca. Ha pubblicato cinque raccolte in versi: Et ego in movimento (Siena, ’87), Autopia (Roma, ’91), Ovunque a Novunque (Udine, ’95), Fabrika Póiesis (Roma, ’99), La vita non è elegante (Roma, 2002). Per il teatro sono usciti la trilogia Destinazione Sade (Arlem, Roma ’96) e il dramma Serial Killer (Sellerio, Palermo ’99), tradotto in lingua catalana: Assassí (Arola Editors, Barcelona 2006). Ha pubblicato, inoltre, per l’Editrice Zona, il cd poetico- musicale Trans Kerouac Road (2004) e il volume di racconti Il comunismo era un romanzo fantastico (2006). Nel 2007 è uscito il suo memoir esistenzial-politico Non abbiamo potuto essere gentili (Onyx Edizioni). Dirige attualmente la rivista on line del Sns “Le reti di Dedalus” (www.retididedalus.it), ed è tra gli autori del volume collettivo La letteratura nell’era dell’informatica (Bevivino editore, 2007-2008).