La Galleria Paola Verrengia presenta la mostra GEMELLIDIVERSI degli artisti Lucio Perone e Peppe Perone, a cura di Antonello Tolve.
È “un doppio itinerario” quello proposto dai due artisti che, pur essendo fratelli gemelli, risultano essere stilisticamente lontani e con una propria autonoma ricerca. Le opere in mostra sono il risultato di una riflessione ultraventennale che sottolinea il forte rapporto dei due artisti con la natura e con gli oggetti di uso quotidiano: “Peppe Perone e Lucio Perone pongono al centro dell’attenzione la paradossale complementarità di due caratteri estetici che per biforcazione si incontrano nel condividere l’immediatezza della riconoscibilità iconica” (A. Tolve).
Il loro lavoro si inserisce nel dibattito fortemente attuale del rapporto dell’uomo con la natura e con l’ambiente, una natura spesso violata che rivive “sul terreno di una tagliente ironia – in Lucio Perone – in cui è possibile leggere finanche la solitudine dell’uomo contemporaneo” (A. Tolve). Le sue opere, sculture in vetroresina, ceramica e vernici industriali, danno vita a un vasto repertorio di oggetti di uso quotidiano, ma anche tratti dalla natura come la frutta, il grano, gli uccelli, quelli che lui chiama “omini” e naturalmente le matite, spesso collocate in posizioni precarie.
Nelle sculture e installazioni di Peppe Perone le opere non hanno mai un nome, propongono animali e oggetti di uso quotidiano prelevati dal loro contesto, ricoperti e cristallizzati con un sottile strato di sabbia, materiale che allude sia ai giochi infantili sia alla fragilità delle cose sottoposte a processi di continua trasformazione: “investite di un reale meraviglioso, le sue creature (le oche, i rospi) si pongono in dialogo con la grande tradizione del passato” (A. Tolve).
GEMELLI DIVERSI è “una mostra che presenta oggi l’articolato lavoro di due brillanti ricerche, di due modelli espressivi – così lontani, così vicini – il cui desiderio è quello di investire l’oggetto d’un terzo senso barthesiano: e con la voglia di incidere su una realtà più concreta, con la volontà di riformare la tradizione secolare, con il desiderio di dare nuova accezione alle cose” (A. Tolve).