25 Marzo – 30Aprile 2006
Vernissage: Sabato 25 marzo, ore 19.00
La Galleria Paola Verrengia, via Fieravecchia 34 – Salerno, inaugura sabato 25 marzo 2006 alle ore 19.00 la mostra di Marcello Cinque, Emanuela Fiorelli e Paolo Radi, a cura di Nadja Perilli.
I tre giovani artisti, che hanno già partecipato a numerose mostre e rassegne nazionali ed internazionali, tra cui l’Anteprima, XIV Quadriennale, Palazzo Reale, Napoli (2003), espongono opere pensate e realizzate per gli spazi della Galleria. Tra queste la serie dei “Mediterraneo” di Cinque, “De-forma” e “Sistema emergente” di Fiorelli, “Nell’oro” e “Prima luce” di Radi.
Attraverso differenti codici visivi, Cinque, Fiorelli e Radi s’interrogano con instancabile forza creativa sulle possibilità delle tecniche e dei materiali più eterogenei, ma hanno in comune una tensione sperimentativa attenta alla ricerca materica e ad un’analisi spaziale che coinvolge la percezione del fruitore.
Marcello Cinque (Ottaviano, 1968) utilizza materiali industriali – gommaspugna, plastoflex, silicone – manipolandoli in un gioco di nodi, intrecci, spirali. In primo piano il gesto dell’artista che si compie nel tempo e nello spazio e crea forme inedite, metafore di un lavoro in perenne divenire. Il colore unitario sottolinea il carattere puramente visibile delle forme elementari, plastiche eppure morbide al tatto.
Emanuela Fiorelli (Roma, 1970) indaga lo spazio come campo di relazioni. Lo moltiplica in assemblaggi di materiali poveri, facendo interferire segni geometrici ed asimmetrici, o lo costruisce attraverso fili che collegano piani e volumi diversi, realizzando un “intricato labirinto di percorsi creativi che distorce lo spazio suscitando ‘confusione geometrica’… un continuo spostamento della materia in direzioni che non portano in nessun luogo, ma moltiplicano il dubbio sull’esistenza di un luogo” (Nadja Perilli).
Paolo Radi (Roma, 1966) realizza nelle sue opere – sculture a parete realizzate in legno e pvc o in carta e silicone – superfici aeree ed intrise di luce, che lasciano affiorare altre presenze. Complice la suggestione del bianco e di colori tenui, queste affiorano prive di peso attraverso materiali trasparenti, referenziali di uno spazio puramente mentale. I suoi lavori restituiscono così una dimensione sospesa tra materiale ed immateriale, che crea nello spettatore sensazioni inconsuete capaci di mettere in dubbio radicate consuetudini percettive.